Indirizzo nel CV: è proprio un dato necessario?

L’indirizzo nel CV

L'indirizzo nel curriculum è un elemento spesso sottovalutato, ma di fondamentale importanza. Fornisce un quadro geografico del candidato e può influenzare le decisioni del datore di lavoro. Scopriamo insieme come inserirlo correttamente e quali dettagli includere per massimizzare le tue opportunità lavorative.

Alcuni dei dati personali del CV sono indispensabili per presentarsi al selezionatore ed essere contattati, se il processo di selezione è andato a buon fine. Ma l’indirizzo di residenza rientra tra i dati necessari? No. A eccezione di (pochi) casi.

Bisogna inserire l’indirizzo nel CV?

​​Prima che esistesse la posta elettronica, e prima che esistessero le norme sulla privacy, inserire l’indirizzo nel CV era una pratica comune. Oggi non è così. Se è vero che le abitudini sono dure a morire, e che cambiano a seconda del paese, è bene sapere che in Italia data di nascita, genere, nonché indirizzo di residenza, non sono dati obbligatori. Quindi la decisione di inserirli è a completa discrezione del candidato. Chiarito questo punto, la questione è: come decidere (in base a quali parametri) se inserire o meno l’indirizzo nel CV? Vediamolo insieme con alcuni esempi.

CONSIGLIO DEGLI ESPERTI

In Italia, così come nel resto d’Europa, la tutela della privacy è normata dalla GDPR, il Regolamento generale sulla protezione dei dati. Il testo stabilisce che il trattamento dei dati sensibili (come quelli personali inseriti nel CV) debba essere autorizzato dal possessore. Per questo molti annunci di lavoro chiedono ai candidati di inserire nel CV l’autorizzazione al trattamento dei dati ai sensi della GDPR.

Ragioni per inserire l’indirizzo nel CV

​​In alcune situazioni inserire l’indirizzo nel CV può essere utile, e cioè può rappresentare un’informazione di rilievo per i recruiter. Per esempio, se la posizione lavorativa richiede la presenza fisica quotidiana del candidato in un determinato luogo, senza la possibilità di lavorare da remoto (come una docenza a scuola o un servizio di consegne a domicilio).

Oppure se la job description include, tra le competenze richieste, la conoscenza approfondita di un determinato territorio per un ruolo senior che non prevede formazione (il caso di un agente di vendita con un portfolio clienti in una certa area geografica, o di un copywriter che debba scrivere della produzione gastronomica e vitivinicola di una piccola azienda locale).

Ragioni per non inserire l’indirizzo nel CV

D’altra parte, c’è più di un buon motivo per non includere l’indirizzo nel CV. Prima di tutto, anche nelle circostanze specifiche sopra citate, è sufficiente indicare la città di residenza senza l’indirizzo completo.

In secondo luogo, maggiore è il numero di informazioni personali che si diffondono in rete, maggiore è il rischio di compromettere la propria sicurezza: i reati commessi utilizzando i dati personali altrui (come il furto d’identità) sono pericoli reali da cui è bene proteggersi.

L’indicazione dell’indirizzo potrebbe anche implicare un bias (un’impressione non favorevole) da parte dei recruiter, spostando l’attenzione dagli unici contenuti fondamentali per arrivare al colloquio: competenze ed esperienze.

Infine, l’indirizzo completo di residenza occupa spazio: non è meglio riservarlo alle informazioni indispensabili?

Prima che esistesse la posta elettronica, e prima che esistessero le norme sulla privacy, inserire l’indirizzo nel CV era una pratica comune. Oggi non è così.

Come inserire correttamente l’indirizzo nel CV

Se hai valutato con attenzione quanto abbiamo detto fin qui, e pensi comunque di avere delle buone ragioni per inserire l’indirizzo nel CV, conviene farlo seguendo l’ordine corretto, e cioè indicando il nome della via con il numero civico, il codice di avviamento postale, la città, tra parentesi il capoluogo di provincia o la sigla che lo indica, e infine la nazione. In questo modo: 

  • Via della Vittoria n. 11, 90210,
  • Varese (Milano), oppure (Mi)
  • Italia

La regione non viene mai indicata, e se l’azienda a cui invii il CV è italiana, l’indicazione della nazione è del tutto superflua. Se invece la tua candidatura è per una posizione all’estero, ha senso indicarla.   

Tieni presente che puoi scegliere una via di mezzo: se vuoi far sapere dove vivi perché ritieni che abbia una funzione essenziale al buon esito della candidatura, l’opzione di segnalare soltanto la città rimane sempre valida.

Dove inserire l’indirizzo nel CV

L’indirizzo nel CV occupa in genere la prima sezione del documento, quella riservata alle informazioni personali e di contatto, in alto, sul lato destro o sinistro.

La posizione dell’indirizzo può però variare in base al modello di CV. Per esempio, si può anche collocare in una sola riga, in basso, oppure in uno spazio a parte, se vuoi dare rilievo ad altre informazioni.

A questo scopo, usare uno strumento come Jobseeker può essere di grande aiuto, perché consente di aggiungere, togliere e modificare le sezioni del curriculum vitae, incluso lo spazio per l’indirizzo, in modo semplice e immediato senza compromettere il layout (e offre anche moltissimi modelli di curriculum vitae e di lettera di presentazione pronti da compilare).

Non obbligatorio, e nemmeno così utile

Un tempo inserire l’indirizzo nel CV era una pratica comune. Oggi, grazie alla posta elettronica e ai mezzi digitali di cui disponiamo, non è più necessario e, grazie alle norme a tutela della privacy, non è affatto obbligatorio. Inoltre, per le posizioni che richiedono candidati “geolocalizzati”, è più che sufficiente indicare la città. 

In definitiva, inserire l’indirizzo nel CV è a completa discrezione del candidato: ti consigliamo perciò di valutare bene se sia proprio utile indicarlo, tenendo presente l’importanza di proteggere i propri dati personali sia le opzioni che abbiamo indicato.

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