Migliori font per CV: consigli e guide
Scritto da Sara Reale, Autrice • Ultimo aggiornamento 17 aprile 2024

Quali sono i migliori font per un CV efficace?

Sai qual è l’impressione più importante? La prima. E la prima impressione che un recruiter ha del CV di un candidato, prima ancora di iniziare a leggerlo, è data dai font con cui è scritto. La forma e la dimensione dei caratteri ha infatti un impatto decisivo sull’aspetto generale e sulla leggibilità del testo. In questo articolo, ti proponiamo una rassegna dei font CV più efficaci e professionali: quelli da scegliere per un curriculum in grado di conquistare al primo sguardo. E di farsi leggere dalla prima all’ultima parola.

Perché scegliere il font giusto per il tuo CV è importante?

La scelta del carattere giusto per il curriculum ha molta importanza per diversi motivi. Un buon font per CV non solo ne migliora la leggibilità, ma comunica anche professionalità. Rappresenta il tuo impegno per una presentazione impeccabile.

Mettiti nei panni di un recruiter che riceve decine, se non centinaia, di curriculum al giorno. La prima impressione che avresti di un candidato sarebbe di tipo visivo: la ricaveresti cioè da un colpo d’occhio al curriculum, non di più. E mentre un carattere adeguato può attirare l’attenzione in modo positivo, un carattere inadatto può provocare l’effetto opposto. 

Ora immagina il momento decisivo: la lettura. I selezionatori hanno letteralmente i secondi contati per leggere un CV, quindi è essenziale che il testo sia scorrevole e facilmente leggibile. Caratteri troppo elaborati, o di dimensione eccessivamente ridotta, richiedono un (ingiustificato e controproducente) surplus di attenzione, distraggono dal contenuto. Del resto, è l’esperienza di ogni lettore: non ti è mai capitato di abbandonare un testo perché “scritto troppo piccolo” o con caratteri “faticosi”? Certamente sì, e non è il caso di commettere lo stesso errore nel tuo curriculum.

La scelta del carattere riflette, infine, anche la tua attenzione ai dettagli e la tua comprensione del contesto. Un curriculum con dei font non professionali potrebbe far pensare che non hai dedicato attenzione alla stesura del documento, mentre un CV con dei font troppo eccentrici può essere percepito come inadeguato, fuori luogo (anche in ambito creativo!).

A questo punto la domanda cruciale è: che font usare per il CV?

CONSIGLIO DEGLI ESPERTI

I font sono come un abito: devono essere adeguati al testo (e al contesto!). Indosseresti mai un vestito troppo stretto o troppo informale per presentarti a un colloquio? No. Ecco perché è bene che i caratteri siano scelti su misura per il CV.

I 10 font per CV più usati

Comprese le ragioni per cui la scelta del font non è mai da sottovalutare, bensì da prendere sul serio e considerare con attenzione, veniamo al punto e vediamo quali sono i font per curriculum vitae più diffusi.

Qui di seguito ti proponiamo un elenco dei 10 font per scrivere CV più comunemente usati, in Italia e non solo, accompagnati da una breve descrizione.

La principale distinzione è tra font serif, considerati più ornamentali, e font sans serif, più dritti e puliti, ma a prescindere dalle diverse caratteristiche si tratta in ciascun caso di font professionali: caratteri per scrivere un curriculum a regola d’arte.

10 dei font più utilizzati per i CV

  • Arial: Pulito, chiaro, moderno, non è un caso che sia uno dei font sempre al top nella classifica dei più usati per compilare il CV.
  • Helvetica: Tono neutro, linee nette, allure professionale: tra i font semplici e più idonei al CV, Helvetica compete con Arial.
  • Calibri: La caratteristica principale di questo font sono le linee morbide, dagli angoli smussati, che addolciscono l’aspetto del testo senza comprometterne la leggibilità.
  • Times New Roman: Un vero classico, ovvero il tipico font evergreen che non tramonta mai. Usato soprattutto per testi lunghi, di tipo saggistico o accademico, funziona benissimo anche nel CV.
  • Georgia: Via di mezzo tra Times New Roman e Calibri, ha l’assertività del primo e la morbidezza del secondo (per chi non sa decidersi tra l’uno e l’altro!)
  • Poppins: È una sorta di parente stretto del Times New Roman, il che significa che ne condivide tutti i pregi, a partire dall’immediata riconoscibilità.
  • Lato: Siamo sempre nella famiglia Times e affini: un font corsivo leggibile, rassicurante, per un esito professionale e ordinato.
  • Trebuchet: Un font con un tocco di eccentricità, per un CV di carattere che però non altera l’equilibrio complessivo del testo.
  • Garamond: Sinonimo di eleganza, questo font è come un abito da sera. Da scegliere per dare al CV un tono di classe. Unico caveat: non è tra i migliori font in corsivo.
  • Noto Sans: Versatile, semplice, discreto, questo font si adatta a una pluralità di curriculum. Se tra quelli proposti non avete trovato il vostro, potete optare per questo.

Le opzioni, insomma, non mancano. L’unico eventuale problema, a questo punto, è l’imbarazzo della scelta.

Se non hai le idee chiare, e tra i tuoi amici c’è un grafico, chiedi consiglio: scoprirai letteralmente un mondo alle spalle di ogni font!

Tieni comunque presente che, scegliendo tra quelli consigliati, non è possibile sbagliare, e che ciascuno di questi font è disponibile in Jobseeker. Comincia a dare un’occhiata ai vari modelli di curriculum vitae (e ai vari i modelli di lettera di presentazione), così potrai farti un’idea di come i diversi font appaiono al colpo d’occhio e di quanto agevolano la lettura.

Qual è la dimensione del font più appropriata per il CV?

La dimensione del font dipende dal font prescelto, e anche dalla quantità di informazioni che contiene il tuo CV. In linea generale, però, si può dire che la misura standard è compresa tra i 10 e i 12 punti. 

Per essere sicuro che la dimensione sia adeguata, stampa il CV su un foglio A4: è il formato cartaceo su cui lo stamperanno i recruiter, se la lettura a video avrà superato la prima selezione.

Osservando font e dimensioni su un foglio di carta, anziché su uno schermo che consente di ingrandire i dettagli, potrai valutare senza esitazione la bontà delle scelte che hai fatto.

Ricorda sempre, a proposito di dimensioni, che il CV non deve essere più lungo di due pagine. Se i dati che vuoi includere, per starci tutti, richiedono un font inferiore a 10 punti, significa che devi ulteriormente sintetizzare o eliminare qualche informazione.

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Spazi e interlinee nel CV

Se scegli un font professionale e leggibile, come quelli che abbiamo consigliato, ma non inserisci gli spazi adeguati tra una sezione e l’altra del CV, né un’interlinea appropriata tra una riga e l’altra, annullerai l’efficacia del font.

In altre parole, il font giusto deve essere accompagnato da un layout appropriato, in grado di dare al testo un aspetto ben strutturato e suddiviso con ordine e precisione.

L’interlinea ideale per un curriculum di solito è di 1,15 o 1,5. Questa spaziatura ha un aspetto arioso e facilita la lettura. Evita interlinee singole o inferiori, che possono rendere il testo troppo compatto e meno scorrevole.

Quanto allo spazio tra paragrafi e sezioni, assicurati che sia sufficiente per delineare chiaramente le diverse parti del tuo curriculum, e che sia coerente. Per esempio, due righe tra la sezione dedicata all’esperienza lavorativa e quella dedicata alla formazione, una riga sola tra un’esperienza lavorativa e l’altra.

Se stai scrivendo il tuo curriculum su un documento Word, o con un altro programma di scrittura, è possibile che queste indicazioni risultino macchinose e la stesura frustrante. La buona notizia è che con gli strumenti di Jobseeker… è un gioco da ragazzi. 

Procedi subito con il generatore di curriculum vitae (e poi con la lettera di presentazione): avrai un esito professionale con il minimo sforzo, perché ogni documento, a prescindere da come vorrai personalizzarlo, è pre-impostato secondo i criteri di impaginazione, formattazione e layout di più alta leggibilità (e, come abbiamo già detto, include la possibilità di scegliere tra tutti i font qui consigliati).

Il colore del font nel CV

In linea generale, il consiglio è di usare una palette limitata ai colori scuri: il nero prima di tutti, ed eventualmente il grigio e il blu, da alternare al nero nei titoletti delle sezioni o comunque in porzioni minime di testo, come le date di inizio e fine di un lavoro.

I colori scuri conferiscono al curriculum un aspetto elegante ma sobrio, e soprattutto non ne compromettono la leggibilità. Al contrario, i colori troppo vivaci o eccentrici indeboliscono il tono professionale e distraggono.

Ciò non significa che non possa esserci l’eccezione, per esempio nel caso di lavori creativi o che richiedano tra i requisiti fondamentali un guizzo di originalità. Ma anche in queste circostanze è bene che il range cromatico sia limitato.

Se proprio vuoi del colore, puoi sempre riservarlo agli elementi grafici secondari, come i filetti di separazione tra una sezione e l’altra, o lo sfondo di una determinata sezione.

Font da evitare nel CV

Ora sai quali sono i font migliori per un CV altamente leggibile e dall’aspetto professionale. Naturalmente quelli che abbiamo suggerito non sono i soli, e nulla vieta di optare per altre soluzioni. Entro certi limiti però.

Font dagli angoli troppo marcati, dalle linee troppo sottili o troppo elaborate, oppure troppo eccentrici, come Comic Sans, Mistral, Papyrus, e moltissimi altri, non funzionano nel curriculum. Semplicemente, evitali. Potrai sempre divertirti a utilizzarli per altri testi in altre occasioni. Mentre ora il suo scopo è uno solo: far leggere il tuo CV tutto d’un fiato. E superare la selezione.

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Sara Reale
Sara Reale
Autrice
Sara Reale, copywriter esperta in diversi settori d’impresa, trasforma temi complessi in contenuti divulgativi e piacevoli da leggere. In ambito di HR&career, propone spunti di riflessione e consigli pratici per aiutare i professionisti a distinguersi nel mercato del lavoro.

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